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Convenzioni
La Legge sulle professioni non regolamentate
a cura di Rolando Ciofi, pubblicata il 21/12/2012
tag: ddl 3270, ac 1934, professioni non regolamentate, cnop, palma, ordine degli psicologi, 11 settembre
Il 19 dicembre 2012 è stato un giorno importante per il mondo delle professioni nel nostro paese. L'impegno del Colap egregiamente presieduto da Giuseppe Lupoi, che ringrazio per il suo preciso e costante lavoro, ha finalmente prodotto le condizioni per un radicale impulso al mondo professionale tutto, quello delle professioni non regolamentate certo, ma anche quello delle professioni ordinistiche che da oggi non saranno più le stesse.
Nel mondo della psicologia professionale si apre una nuova era. Piaccia o non piaccia esiste ora una "famiglia delle professioni di ambito psicologico" che affianca le tradizionali professioni di ambito psicologico, in primis quella di psicologo ma anche la psicoterapia medica e psicologica e la psichiatria.
Le nuove professioni nel nostro ambito (mediazione, counseling, coaching, musicoterapia, psicopedagogia, etc.) si affiancheranno alle tradizionali, psicologia, psicoterapia, psichiatria, e tutte insieme offriranno all'utenza una moltitudine di possibili prestazioni sempre più articolate e specificamente rispondenti alla domanda dei cittadini.
Al Presidente dell'Ordine Nazionale degli Psicologi, l'amico Luigi Palma, suggerirei anzitutto di eliminare dal web l'articolo La legge sulle “professioni” non regolamentate: il nostro 11 settembre che è evidentemente frutto di una reattività non meditata. Nessun cittadino, psicologo o meno, che abbia un minimo di sensibilità può consentirsi di paragonare un attacco terroristico che ha causato la morte di migliaia di persone a una legge di uno stato democratico. Anche se contraria ai propri interessi. Quando poi questo cittadino ricopre un ruolo istituzionale (gli Ordini sono ancora, purtroppo, istituzioni) la cosa pare davvero grave.
Ma al di là dello stile davvero censurabile al nostro (degli psicologi) Presidente vorrei far notare che si aprono scenari nuovi.
Che pragmaticamente è venuto il momento di allacciare rapporti ufficiali e stringere sinergie con il mondo delle professioni non regolamentate a noi affini. I settori di collaborazione possibile sono molti ed ancora (anche se ancora per poco) tali professioni necessitano della collaborazione con gli psicologi, in vari settori sia culturali che politico professionali.
Sarebbe davvero una sciocchezza non cogliere questa opportunità e proseguire sulla strada delle sterili polemiche, oggi non più plausibili neppure sul piano ordinamentale.