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Convenzioni
Francia: Psicoterapeuti sul piede di guerra
Pier Antonio Lacqua, Ansa, 13/01/2004
Sul piede di guerra in Francia gli psicoterapeuti: un emendamento, gia' approvato all'unanimita' dall'Assemblea Nazionale a novembre e da oggi al vaglio del Senato, limita il controverso mestiere di 'strizzacervelli' a chi sia in possesso di una laurea in medicina o psicologia. Nelle intenzioni del deputato di centrodestra che l'ha presentato, il savoiardo Bernard Accoyer, medico di professione, l'emendamento e' una risposta chiara e concreta ad una piaga sempre piu' allarmante: la moltiplicazione degli psico- ciarlatani che pretendono di curare i mali dell'anima pur non avendo la minima competenza. Divisi in una depistante babele di scuole e cappelle, gli psicoterapeuti di Francia sono pero' insorti in massa contro il giro di vite all'orizzonte: non vogliono saperne di una regolamentazione ''liberticida'', considerano ingiusto limitare l'esercizio della professione ai laureati in medicina e psicologia. Di fronte all'energica levata di scudi, con il filosofo Bernard Henri-Levy e altri Vip dell'intellighenzia parigina schierati anch'essi contro l'emendamento Accoyer, il governo Raffarin ha dato il suo appoggio ad una proposta piu' blanda che riserva il titolo di psicoterapeuta ai ''professionisti'' iscritti ad un apposito registro nazionale. Quest'approccio non ha pero' calmato le acque (anche perche' l'accesso al registro nazionale sarebbe garantito ''di diritto'' solo ai detentori del fatidico pezzo di carta rilasciato dalle universita', per gli altri saranno messi a punto in un secondo tempo i meccanismi di selezione) e non a caso 1.200 ''psy'' si sono riuniti sabato a Parigi con ricco contorno di scrittori, filosofi, storici e artisti per condannare ''l'oscurantismo'', i ''controlli intrusivi dello stato'', le ''derive totalitarie'', i ''progetti orwelliani del ministero della Sanita''' che farebbero capolino dall'emendamento Accoyer. ''Ciascuno deve essere libero di scegliersi il suo psicoterapeuta'', sostengono gli 'psy' e giu' pesanti accuse al centrodestra che vorrebbe ''affidare la salute psichica del popolo ai grandi gruppi farmaceutici''. Difficile al momento prevedere l'epilogo dell'aspro braccio di ferro (l'emendamento Accoyer e' annesso ad una piu' ampia legge sulla Sanita') perche' possente appare la lobby dei medici dell'anima senza patente e non stupirebbe che alla fine senatori, deputati e governo Raffarin facessero una clamorosa marcia indietro. Di sicuro in Francia lo psico-business tira alla grande, come emerge lampante dall'enorme legione degli analisti e degli psicoterapeuti, e per il pubblico non e' certo facile orientarsi. Gli psicoanalisti sono circa seimila, si richiamano a due numi tutelari contrastanti (Freud e Lacan) e allungano il paziente sul lettino rimanendo fuori dal loro campo visivo. Gli psicoterapeuti sono invece da venti a trenta mila, guardano in faccia il paziente e cercano di rimediare alle pene spirituali con le pratiche piu' disparate. Proprio questi ultimi sono nel mirino del deputato-medico Accoyer, molto contento perche' il suo sasso in piccionaia ha aperto un dibattito su una questione molto delicata e importante.