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Ordini professionali: entro agosto 2012 o riformati o soppressi

Rossella Calabrese, Edilportale, 06/12/2011

tag: riforma professioni, abolizione ordini professionali

Se entro il 13 agosto 2012 non saranno stati riformati, gli Ordini professionali verranno soppressi. È quanto prevede la 'Manovra Salva Italia' approvata domenica scorsa dal Governo. La disposizione accelera il processo di riforma degli ordinamenti professionali, avviato negli ultimi mesi.

Con la Manovra bis (DL 138/2011 convertito nella Legge 148/2011), il vecchio Governo ha disposto che gli ordinamenti professionali vengano riformati un anno dopo l'entrata in vigore del DL 138/2011, cioè entro il 13 agosto 2012.

Qualche mese dopo, la Legge di Stabilità 2012, - oltre ad aver cancellato i riferimenti alle tariffe minime nel calcolo dei compensi professionali e ad aver introdotto le Società tra professionisti - ha modificato la Manovra bis disponendo che la riforma degli ordinamenti avvenga con un decreto del Presidente della Repubblica (e non con legge ordinaria, che comporta tempi più lunghi) e che le vigenti norme sugli ordinamenti professionali siano abrogate dall'entrata in vigore del dPR.

Ora, la Manovra Salva Italia di Monti aggiunge che le vigenti norme sugli ordinamenti professionali siano abrogate 'in ogni caso, dalla data del 13 agosto 2012'.

La seconda novità introdotta dalla Manovra Monti è la riduzione da tre anni a diciotto mesi della durata massima del tirocinio. Il tetto massimo dei tre anni era stato introdotto dalla Manovra bis (DL 138/2011, articolo 3, comma 5, lett. c)).

I commenti
Armando Zambrano, neo Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), non ha dubbi: 'per arrivare preparati al 13 agosto 2012, quando tutti gli albi di categoria dovranno, o per amore o per forza, adeguarsi a quanto previsto dalla riforma delle professioni, occorre impegno e coesione'. 'Dobbiamo prendere atto - ha detto Zambrano - di questa normativa e coglierne gli aspetti positivi per poter concretizzare una riforma dell'ordine più aderente alla realtà del nostro Paese e che, soprattutto, sia attenta nei confronti della collettività'.

'Se l'obiettivo è questo - ha continuato - gli ingegneri hanno già le idee chiare: non possiamo aspettare che sia il Governo ad indicarci, passo passo, la strada da percorrere. Se crediamo davvero all'opportunità di questa riforma e vogliamo esserne anche noi i fautori, dobbiamo organizzarci e presentare le nostre proposte'.

E ieri mattina i vertici del CNI hanno incontrato il Consiglio Nazionale dei Geologi: tra i temi dell'incontro la riforma delle professioni e l'importanza di predisporre e concertare iniziative congiunte a favore della tutela del territorio dal punto di vista idrogeologico. CNI e CNG si sono dichiarati pronti a fornire contributi costruttivi al fine di una giusta riforma delle professioni. 'Il Paese - hanno dichiarato Zambrano e il Presidente Nazionale dei Geologi Italiani Gian Vito Graziano - ha bisogno di professionisti preparati'.



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