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Dlgs qualifiche, saltano gli attestati di competenza

Gabriele Ventura, ItaliaOggi, 25/10/2007

Saltano gli attestati di competenza dei professionisti non iscritti all'albo dal decreto legislativo di recepimento della direttiva qualifiche, approvato l'altro ieri in consiglio dei ministri. Ma la cosa lascia quasi indifferenti i diretti interessati. Perché in ogni caso è il riconoscimento a dividere. E per gli ordini, attestati di competenza o meno, rappresenta comunque un motivo più che valido per impugnare il testo in tutte le sedi. Mentre per le associazioni, aldilà di tutto, è decisamente una conquista.

Gli ordini. Conferma la tesi Roberto Orlandi (agrotecnici), vicecoordinatore del Cup, che annuncia battaglia già da quando il provvedimento passerà dal parere del Cnel. «Ritengo irrilevante la questione dell'attestato», ha dichiarato, «comunque siamo nel campo dell'extra delega. Come coordinatore del gruppo delle libere professioni del Cnel posso assicurare che il nostro parere, anche se non vincolante, sarà negativo». «La battaglia sarà quindi doppia», ha incalzato, «da parte del Cup e del Cnel. Il parere di quest'ultimo, infatti, avrà il suo peso nelle impugnative future che verranno prese nei confronti di questo testo». Le associazioni. Soddisfazione, al contrario, all'interno del Colap (che rappresenta la maggior parte delle associazioni professionali). Il dlgs uscito dal Consiglio dei ministri, infatti, è stato definito, dal coordinatore nazionale Giuseppe Lupoi, «il primo vero passo in avanti per una sinergia tra i vari sistemi professionali esistenti». Per il presidente dell'Int, Riccardo Alemanno, «quanto avvenuto è vitale per affrontare con più autorevolezza la riforma delle professioni». Soddisfatta anche l'Ancot. «Abbiamo raggiunto un risultato storico», ha detto il presidente Arvedo Marinelli, «e chi lo definisce una vergogna non accetta la riforma delle professioni». Mentre, secondo il presidente dell'Ancit, Luigi Pessina, che ha anche inviato una lettera a Tommaso Padoa-Schioppa per sottolineare la valenza sociale dei consulenti tributari, «chi non comprende che nell'economia della conoscenza l'apertura ad altri concorrenti significa arricchimento culturale e professionale è destinato a soccombere di fronte all'Unione europea». Per Roberto Falcone, presidente della Lapet, invece, se il dlgs dovesse restare immutato rappresenterebbe «un primo passo per riconoscere le nuove professioni, il cui compito nello specifico dovrà essere affidato alla riforma delle professioni».

Parlamento Ue. Sempre in tema di qualifiche, il Parlamento Ue, sulla base di un compromesso con il Consiglio, ha approvato ieri l'istituzione di un Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente. «Che mira», si legge nella nota di Bruxelles, «a migliorare la trasparenza, la comparabilità e la trasferibilità delle qualifiche nazionali. Ma intende anche consentire alle organizzazioni settoriali internazionali di collegare i propri sistemi di qualifica a un punto di riferimento comune europeo».



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