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Riforma professioni: le audizioni alla Camera

Rossella Calabrese, EdilPortale, 13/03/2007

Per molti aspetti innovativo, ma non privo di ombre. Così il Presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, ha definito il disegno di legge Mastella per la riforma delle professioni. Nell’audizione presso le Commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera, tenutasi l’8 marzo scorso, ha indicato alcune linee di intervento per un disegno organico di riforma delle professioni e ha formulato alcune osservazioni in merito al ddl Mastella.

Catricalà ha invitato a definire nella legge delega un “minimum” di regole per il buon funzionamento dei mercati dei servizi, regolando in modo più puntuale solo gli aspetti correlati con aspetti di interesse generale. “Si potrebbe pensare – suggerisce l’Antitrust - di istituire una Commissione tecnica”, composta, oltre che dai rappresentati dei Ministeri, anche da rappresentanti dell’Autorità e delle professioni, che coadiuvi il Parlamento. Il principio di fondo cui l’intervento regolatorio dovrebbe ispirarsi – spiega Catricalà - è quello secondo cui le normali dinamiche di mercato, lasciate libere di agire, riescono meglio degli interventi del pubblico potere a selezionare i servizi nella quantità, qualità e gamma ritenuti più adeguati dagli utenti.

Per quanto riguarda l’accesso alle professioni, viene indicata la regola generale per cui l’accesso ad una professione è libero, tranne i casi in cui la tutela di interessi generali richieda particolari requisiti morali o tecnici. L’attribuzione di riserve di attività dovrebbe sempre essere giustificata da esigenze di tutela degli utenti, e dovrebbe essere disciplinata secondo criteri chiari. Ordini ed albi - si legge nell’intervento – andrebbero mantenuti soltanto nei casi in cui siano giustificati da interessi generali; occorre ridefinirne i compiti e prevedere che siano composti non solo dagli iscritti, ma in prevalenza da soggetti che rappresentino effettivamente interessi pubblici.

Severo il giudizio sui Codici deontologici: per Catricalà dovrebbero contenere solo norme di tipo etico e non interferire con il comportamento economico dei professionisti. Inoltre, “non vi sono ragioni per le quali non si debba applicare la regola, fondamentale in un’economia di mercato efficiente, che esige che il prezzo dei servizi sia stabilito d’intesa tra le parti. Allo scopo di tutelare i consumatori in date circostanze, è possibile ammettere l’unica eccezione delle tariffe massime”.

Molti ordini - fa notare l’Antitrust - hanno mantenuto nei propri codici deontologici disposizioni tese a limitare i comportamenti economici dei professionisti, in termini di prezzi e di promozione della propria attività; in alcuni casi traspare un’accezione negativa della concorrenza, considerata un disvalore e non uno strumento indispensabile per il rinnovamento del settore. Inoltre, i divieti di pubblicità presenti per molte professioni non appaiono giustificati dalla necessità di tutela di alcun interesse generale.

Del disegno di legge Mastella (AC 2160), l’Antistrust sottolinea gli aspetti positivi: il richiamo ai principi di concorrenza, la previsione massima del tirocinio obbligatorio solo per le professioni di interesse generale, la prescrizione che nelle commissioni giudicatrici dell’esame di abilitazione i rappresentanti dell’ordine non siano in maggioranza.

D’altra parte però – spiega Catricalà – occorre chiarire cosa si intende per “interesse generale”, indicando i criteri per l’individuazione delle professioni il cui esercizio riguarda interessi di carattere generale, al fine di giustificare la presenza di riserve solo nei casi in cui il servizio professionale, se mal erogato, possa incidere negativamente su tali interessi.

In tema di pubblicità, viene suggerito di eliminare il riferimento alla “trasparenza” e “veridicità”, sia perché esiste già una disciplina consolidata in materia di pubblicità ingannevole, sia perché essa potrebbe fare erroneamente ritenere agli ordini di potere o dovere controllare, addirittura in via preventiva, la pubblicità degli iscritti.



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