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Liberalizzazioni: un punto di vista diverso

Cecilia Ferrara, IRPET - Idee sulla Toscana, 14/07/2006

Visto il gran dibattere in tema di liberalizzazione, a seguito delle nuove norme introdotte dal decreto Bersani, nei giorni scorsi abbiamo intervistato Rolando Ciofi, Segretario Generale del Movimento Psicologi (Mo.P.I.), che subito ha evidenziato la diversità della sua posizione sulle norme attuate dal Consiglio dei Ministri lo scorso venerdì: "Bene la liberalizzazione delle professioni: più concorrenza e maggior accesso per i giovani psicologi".

Prosegue inoltre: "Il decreto Bersani è una splendida occasione per aprire l'accesso ai giovani psicologi alla professione. Gli ordini sono uno strumento vecchio, da riformare, poco democratico, poichè consente ad alcuni gruppi di autogovernarsi. Una cosa che può essere condivisibile per la magistratura che è un potere dello stato, ma che nel resto dei casi porta al corporativismo".

Secondo il Movimento degli Psicologi Indipendenti, che è l'associazione di categoria dei liberi professionisti, l'apertura del governo sulle professioni è estremamente positiva per la possibilità di farsi pubblicità, per la liberalizzazione delle tariffe. "Ancora non è stata proposta nessuna abolizione degli ordini professionali - afferma Rolando Ciofi - ma secondo noi la direzione dovrebbe essere quella".

"A chi afferma che la liberalizzazione colpisce la qualità - continua Ciofi - rispondo che si tratta di un'accusa ipocrita: la bassa qualità, al contrario, va di pari passo con l'esistenza degli ordini che hanno la necessità di livellare verso il basso la qualità per mantenere delle baronie".

Secondo il Mo.P.I. sarebbe importante invece promuovere l'aggiornamento permanente obbligatorio, potenziare l'Antitrust nell'ambito delle professioni. "E' lo Stato che deve garantire la tutela dei consumatori - dice Rolando Ciofi - non vedo perchè non dovrebbe farlo per le professioni".

E' necessario quindi promuovere gli accreditamenti e la formazione permanente che garantiscano la qualità e la professionalità dello psicologo.

"Si tratta inoltre di una grossa opportunità per i giovani psicologi - dice ancora Ciofi - che potrebbero entrare nel mercato grazie alla pubblicità e alla liberalizzazione delle tariffe, che attualmente sono regolamentate dall'Ordine e impediscono la concorrenza". Allo stesso tempo verrebbe a cadere una delle accuse che vengono rivolte alla professione: cioè quella di essere inaccessibile agli utenti perchè troppo costosa. "Anzi - conclude Rolando Ciofi - il Mo.P.I. sarebbe disponibile a costituire un vero e proprio call center per offrire il servizio di giovani psicologi a prezzi concorrenziali in qualsiasi luogo d'Italia".

Il Mo.P.I è un movimento di politica professionale, nato nel 1993, nello stesso anno in cui è nato l'Ordine degli psicologi, con lo scopo di diventare un punto di riferimento per gli psicologi, per promuovere nella società la professione di psicologo e garantire ai propri associati un servizio di assistenza. Il Mo.P.I. conta circa 2.700 iscritti è presente in tutte le regioni in Italia con una maggior concentrazione in Lombardia. E' una delle due associazioni di categoria cui fanno riferimento i 50.000 psicologi italiani.



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